I Davidormi sono una band italiana nata tra il 2009 e il 2010. Ispirati dalla luna e dalle stelle la band è ricca di particolarità. Nascono dai testi scritti dal cantante Davide Dormiente ispirato da un testo di Italo Calvino. A lui si aggiungono: Valerio Di Croce (chitarre, cori), Lorenzo Semorile (chitarre, cori), Nicola De Amicis (Basso, contrabasso), Davide Scioli (piano, tastiere, programmazioni), Luca “Nesti” Benedetti (batteria, percussioni). Partecipano a diversi contest musicali e questo è il loro primo full lenght dopo un EP. L’album è auto prodotto e questi ragazzi sono anche i creatori di diversi video a budget zero che sono stati trasmessi anche su alcune tv locali.
Ascoltando questo lavoro, sin dalla prima traccia ci si accorge che non è il classico lavoro rock italiano. I testi sono in italiano. Non è facile comprendere ad un primo ascolto il significato dei brani. Ritorna sempre la metafora cosmica tra i vari brani e questo caratterizza lo stile della band. Davvero difficile collocarli in un preciso contesto musicale. Possiamo dire Rock ma io specificherei anche le cadenze alternative fortemente caratterizzanti. Si inizia con la prima traccia “tra la matematica e l’amore”, una canzone musicalmente molto ben riuscita grazie anche all’apporto del violino, dal testo particolarmente astratto. Questa prima traccia in realtà non finisce perché si collega alla seconda “pioggia acida” che propone un riff di chitarra ricorrente in stile rock anni ‘70/’80 per trasformarsi verso la fine in uno stile ska. Davvero tanti i generi che possiamo trovare ma incredibilmente, questi si sposano bene nel contesto musicale del disco. Un vero e proprio asso nella manica è il violino che dà quel tocco in più. È un lavoro malinconico, un lavoro che rispecchia una crisi interiore che cerca di essere superata attraverso lo scrivere questi testi che dicono tanto se letti tra le righe. Da sottolineare la traccia “Viola non vola” che se ascoltata con attenzione è capace di trasmettere tante emozioni. Lo stile di questo lavoro in generale è lento tranne alcuni passaggi più spinti ma sono pochi e ben posizionati. La traccia “preferisco regredire sotto le stelle” ci offre un sound country con declinazioni orientali, davvero sorprendente.
Un lavoro ben riuscito. Non è un disco mainstream ma solo per intenditori che hanno voglia di ascoltare attentamente la musica e si lasciano trasportare dai tanti generi e dai testi pieni di significato dietro le parole.
Tracklist:
01. Tra la matematica e l’amore
02. Pioggia acida
03. Un pessimo esempio astrale
04. I momenti migliori
05. Stop al televoto
06. Viola non vola
07. Paesaggi lunari
08. Preferisco regredire sotto le stelle
09. Lontano
10. Una nuova terapia
11. Sulla luna
[by Indie Crims]