Gruppo italiano che si rifà molto alle sonorità americane post-grunge, con influenze gotiche, molto ispirati agli Evanescence, sia nella musicalità generale, che nella scelta delle linee vocali. Nel suo insieme lʼEp è di gradevole ascolto, una buona qualità di registrazione, priva di sgradevoli rumori di fondo. Una voce ben intonata e cristallina - a volte anche troppo, risultando fredda e distaccata -pecca un poʼ di superbia e domina forse i brani in maniera eccessiva - uno su tutti “Heart” -diventando anche spesso pilastro portante degli stessi. Molto apprezzabili i suoni di chitarra e basso in tutto il disco, sempre piacevoli, anche se in alcuni casi, ovvero nei momenti in cui dovrebbe essere la chitarra a dominare, un po più di volume non avrebbe guastato, sopratutto in “Hymn to the rain”. Un piccolo appunto sulla batteria, sempre a tempo e in grado di dotare i pezzi di buon groove, ma che non è titolare di un suono bellissimo, forse un poʼ troppo asciutto e con un rullante troppo poco presente e spento. Nel complesso Necronache è un Ep interessante in quasi tutti i brani, con una nota di merito per “Celosia fragile”. In conclusione consigliamo lʼascolto sia agli appassionati del genere, vista la buona qualità generale del disco, sia a coloro che si avventurano per le prime volte in questo genere musicale proveniente da oltre oceano. Facciamo comunque i nostri complimenti ai Necronache per questo loro primo Ep che può essere una valida base di partenza per futuri sviluppi.
Tracklist:
01. Heart
02. The Red Hole
03. Autohypnosis
04. Hymn to the Rain
05. Celosia Fragile
[by Adriano Peterle, Giampaolo Rossi]