My Tin Apple, cosa dire? Sicuramente sono una band veramente interessante, che propone qualcosa non di prettamente nuovo, ma di diverso rispetto al panorama musicale odierno.
Un gruppo che ha saputo trovare un’ottima alchimia tra le influenze metal, rock e grunge di cui si possono sentire gli influssi nello scorrere di The Crow’s Lullaby.
Sui brani, non c’è nulla da dire di negativo: il livello di registrazione è lodevole, ed anche nel missaggio finale non c’è alcuna pecca; magari avremo gradito un pelo di presenza in più della voce in alcuni momenti in cui risulta leggermente soffocata dal resto del sound; voce veramente meritevole e che si fa notare sin dalla prima traccia (solo vocale), che dà il titolo all’intero album: un solo vocale molto interessante ed eseguito veramente bene (presenta solo qualche piccolissima imprecisione, ma che non compromette il risultato generale). I suoni complessivi sono decisamente di buon livello, molto curati e mai troppo invasivi; con un leggerissimo appunto per i suoni di sintetizzatore, molto belli, ma forse un po’ troppo “standard”. Interessante anche il “significato” delle varie canzoni, che danno all’album una parvenza di concpet, dove l’ascoltatore è portato ad immergersi in un mondo fantastico e momenti inquietanti. L’unica stonatura che abbiamo riscontrato sono i passaggi tra le varie canzoni, a volte troppo bruschi, che non fanno apprezzare al 100% l’ascolto globale del disco a causa di totali cambi di suono e sonorità tra canzone precedente e successiva e che, in caso di concept album, non permettono di avere quel filo conduttore che attraversa tutto il disco dalla prima all’ultima traccia, non solo sotto il profilo semantico dei testi, ma anche musicale.
In conclusione è un album di cui consigliamo l’ascolto a tutti, soprattutto a chi è alla ricerca di qualcosa di diverso, che si contraddistingua in questo panorama musicale ormai asettico.
Tracklist:
01.The Crow’s Lullaby
02. Here
03. Snow White
04. I Have Seen A Lie
05.The Flight of Chamaleon
06. Drama
07. Different Placet
08. Pixel
09. Dalì
10. Alice
11. Sequoia
12. Missing
13. A Place To Go
[by Adriano Peterle, Giampaolo Rossi]