Loro sono gli Amaze Knight. Una band italiana e precisamente di Torino, nata nel 2010. Nasce inizialmente dall’idea di Christian Dimasi alla chitarra e Michele Scotti alla batteria a cui si aggiungeranno Fabrizio Aseglio alla voce e Matteo Cerantola al basso.
Questo è il loro primo album, The Key, in collaborazione con Roberto Maccagno (Sound Engineer e produttore).
Ascoltando l’album vi accorgerete subito di due cardini della musica progressive: canzoni lunghe e collegate tra loro come a raccontare una storia. Sono influenti in questo lavoro le componenti metal. L’album è composto da cinque tracce e dura 46 min., dunque una bella durata (alle volte le canzoni durano troppo senza apparente motivo). Cantano in inglese e la pronuncia non è proprio madrelingua, ma anche questo fa parte del gioco. Ricordano alcune band che spaziano nel prog / fusion ma come dico sempre ogni artista ha il suo suono. La ricerca della melodia è sempre dietro l’angolo soprattutto nelle parti cantate mentre le parti strumentali che occupano grande spazio sono più dure. Il suono non è scontato e si sente la voglia di sperimentare anche se alcune discese melodiche sono scontate. La tecnica, considerata nelle sue progressioni non è la nota positiva che sottolineerei, c’è da lavorare, ma le melodie comunque sono centrate alla perfezione. Suoni etnici e gotici. Alcune sonorità possono ricordare anni passati e alcune melodie ricordano Jam Session improvisation. È da premiare questo lavoro per il fatto che ad un ascolto più attento, la musica vi saprà trasmettere emozioni forti e contrastanti. Non è un disco immediato. ma ragionato e sul quale bisogna ragionare. Si tratta di un buon lavoro. Ma la band deve ancora trovare un punto di equilibrio più sicuro per potersi affermare in questo genere soprattutto viste le band che ne fanno parte ed il loro potenziale tecnico.
Tracklist:
01. Imprisoned (Shadows Past)
02. Restless Soul
03. Heartless
04. Liberation (The Reflection)
05. Liberation (A New Day)
[by Indie Crims]