Secondo Gene Simmons il rock è ormai giunto al capolinea. Ma cosa ha portato il bassista dei KISS a quest'apocalittica conclusione?
Tutto è partito da un'intervista a Esquire.com, in cui gli è stato chiesto quali consigli avrebbe potuto dare agli aspiranti musicisti, tra tutte le difficoltà esistenti nel business musicale odierno. "Quello di non lasciare il tuo lavoro può essere un ottimo consiglio. Fino a quando non avrete una casa discografica disposta a finanziarvi e a seguirvi durante i tour. Così come avvenne per gli allora esordienti Beatles, Rolling Stones, Jimi Hendrix, ecc. Adesso esistono ancora le case discografiche, e finanziano ancora i musicisti.. pop, rap, country, ma per gli artisti che si fanno il mazzo suonando rock, soul, o blues, è finita. Sì, il rock è ormai morto".
Successivamente il rocker torna a scagliarsi contro la questione del download e del file sharing, così come aveva fatto già anni prima. "Le masse non riconoscono come azioni illegali il downloading e il file-sharing, dal momento che una copia rimane sempre all'autore. Ma non è quello il problema. Nessuno ti pagherà per le 10.000 ore sprecate a comporre ciò che stanno ascoltando. Posso solo immaginare la frustrazione dopo aver svolto tutto quel lavoro, che così facendo non verrà mai valutato e ricompensato per come merita davvero. E' così triste pensare alle band emergenti, che farebbero prima a cantare sotto la doccia e a proporsi ad X-Factor, o a diventare cantanti pop. Ma dov'è il prossimo Bob Dylan? Dove sono i futuri Beatles, e i nuovi compositori? Molti si trovano dietro le quinte, a lavorare per le stesse pop-star".
[di Annalee Hudson]