E’ proprio di qualche giorno fa, 11 gennaio per la precisione, la pubblicazione ufficiale dell’album di debutto dei Siranda, “La scatola del male”.
Il disco, frutto di anni di duro lavoro e crescita della band, racconta le disavventure di uno spirito critico che si pone di fronte alle cose con il giusto distacco unito a un leggero disgusto. E’ un animo sofferente quello che emerge chiaramente.
La struttura metrica è molto essenziale, laconica anche nel testo, abbastanza da ricordare vagamente la tipica produzione inglese degli anni ’80. Musicalmente parlando, la band combina insolitamente stili hard rock puri a musica melodica e romantica. Musica e testi non sono interdipendenti, si può immaginare di sentire la parte strumentale senza voce e viceversa, ma insieme ottengono un buon connubio.
Il messaggio di fondo ce lo dà il titolo dell’album: “La scatola del male” o meglio la scatola, il mondo cosi com’è, pieno delle sue verità, pragmatiche, aprioristiche, sporche e ingabbianti. La sofferenza che anima la coscienza è presa, conservata, accettata e sempre isolata. E’ un album di verità nascoste, segrete, come quelle degli amanti in “Di (amanti)”, 4° traccia. Però le emozioni vissute in questo disco affondano anche nel sentimento di rinascita onirica con la successiva “Calle California”
“Il tuo veleno”, se vogliamo, è il pezzo maggiormente rappresentativo del gruppo; “Ombre” è un po’ l’inno dell’album, la sua stessa cifratura, il nulla dal quale si racconta siano state partorite le tracce.
Degno di una nota poetica è il titolo della traccia 8, “Silenzio blu”, unica strumentale.
Tracklist:
01. Il Tuo Veleno
02. Apparentemente
03. La Scatola
04. Di (Amanti)
05. Calle California
06. Ombre
07. L’Orchestra Delle Idee
08. Silenzio Blu
09. Il Lamento Di Danae
[by Stefano Marks]