In Italia di roba così non ne gira molto. Anzi. Partiamo da qui.
Reset, secondo disco dei Mom Blaster, è un’opera che merita. Innanzitutto perché è frutto di un'evoluzione sonora che è sintomatica di una maturazione e non svolta improvvisa o tradimento. Se nel loro primo lavoro “We can do it!”, i lancinesi si muovevano in un ambiente decisamente reggae, Reset segue il solco tracciato anni fa da Meg e le sue Sfumature e i Subsonica: rock in salsa elettronica con ricordi di dub e reggae. La musica di Marco Cotellessa (chitarra, synth), Fausto Bomba (basso) e Davide Di Virgilio (batteria) è un palcoscenico sul quale si esibisce e si scatena la voce di Monica Ferrante: calda e seducente, graffiante e dolce, sicura ed emotiva.
Il gruppo abruzzese ci racconta in dieci tracce la propria dimensione del mondo, dominato dal caos e di sicuro non semplice per i giovani, tra l’aggressione del virtuale alle relazioni sentimentali, i sogni frustrati, le relazioni interpersonali usa e getta. Sullo sfondo i grandi temi sociali dell’immigrazione, la disoccupazione giovanile, il boomerang dell’era internet: tutti sempre online, nessuno che si guarda negli occhi.
C’è tutto questo nel disco dei Mom Blaster. C’è soprattutto tanta qualità. C’è la capacità di non scadere nella retorica, rischio assai grosso se tratti temi così soliti ed impegnativi. C’è che se fate come abbiamo fatto noi, sparandovi il disco appena svegli, la giornata vi prenderà bene, nonostante vi possa sembrare di aver suggerito voi stessi i testi che Monica Ferrante canta squisitamente.
E siamo al punto saliente: i Mom Blaster denunciano, criticano, riflettono, si lagnano anche ma lo fanno con un'energia, una consapevolezza di Ciò che è giusto (singolo di lancio, uscito il 14 maggio scorso) che il tutto si tramuta in una scarica di elettronica positività. E in tempi come questi, non c’è molto altro da chiedere alla musica.
Tracklist:
01. Alchimia
02. Strani giorni
03. Mi troverai qui
04. Mi guardi e taci
05. Lei
06. Sono niente
07. La nuova era
08. Ciò che è giusto
09. Confuso
10. Carillon
[by L'Innominato]