Il decimo album, l'ultimo album, l'ultimo tour. Questa è la storia di Yellowcard, album omonimo della band americana. Il rilascio dell'album è stato preceduto da due importanti novità: il 24 febbraio 2016, la band ha annunciato di aver rinnovato il contratto con la Hopeless Records. Nel mese di giugno la band ha annunciato che alla fine del tour a sostegno del prossimo album, il gruppo si sarebbe sciolto dopo 20 anni.
"Dopo innumerevoli discussioni e mesi di pensieri, abbiamo deciso che è giunto il momento per gli Yellowcard di chiudere. Questo sarà il nostro ultimo album e il nostro tour mondiale finale ".
Il 6 ottobre 2016 il tour finale della band ha inizio, e si concluderà a marzo 2017. Nel mese di dicembre, sarà in tour in Europa per l'ultima volta. Il 30 settembre "Yellowcard" è stato rilasciato. Dopo nove album dal 1997 al 2014, l'album omonimo è arrivato e sarà l'ultimo.
La lineup è costituita da Ryan Key (voce e chitarra ritmica), Sean Mackin (violino, voce), Ryan Mendez (chitarra solista), Josh Portman (basso).
Nel 2003 Ocean Avenue, il quarto album in studio (debutto major della band) è stato disco di platino. Negli Stati Uniti ha venduto oltre 2,5 milioni di copie, diventando un punto di riferimento per la nuova ondata di pop punk. Gli Yellowcard durante gli anni 2000 hanno rappresentato il melodic-punk con altre band come Sum 41, Blink 182, Green Day, Offspring, ma con un segno distintivo: violino e testi emotivi.
Il lavoro è stato preceduto da due singoli pubblicati, rispettivamente in giugno e agosto: "Rest in Peace" e "The Hurt Is Gone".
Per la band è un album di ritorno al passato. Le quattro tracce che aprono l'album sono un vero e proprio salto nel passato con un bel ritmo e suoni classici per la band. "Rest in Peace" è il brano di apertura e qui abbiamo capito che l'ultimo lavoro sarebbe stato qualcosa di speciale. L'album è considerato il lavoro più accattivante ed emotivo da Ocean Avenue.
Il primo calo di ritmo c’è con "Left a light on" una ballata di pianoforte profonda seguito da una track di 6 minuti semi-acustica "The Hurt Is Gone", che senza soluzione di continuità, apre la strada al successivo brano "Empty Street" un potente pop punk direttamente dal passato. Come ci hanno abituato, i testi sono profondi e raccontano l'amore, la vita, il rimorso e rimpianto, passato e futuro.
Dopo un altro brano acustico "I’m a wrecking ball", l'album si chiude con due tracce, "Savior's Robes" il brano più duro e il più sperimentale dell'album e "Fields & Fences" la giusta conclusione di un buon album. L'ultimo è un brano di 7 minuti che inizia con uno stile acustico e esplode nel mezzo in un suono pop punk che ci portano fino alla fine con un violino straziante.
Il testamento della band? Noi preferiamo vederlo come la speranza per il futuro successo della carriera individuale per ciascuno di loro.
Buona fortuna e grazie!
Tracklist:
01. Rest in Peace
02. What Appears
03. Got Yours
04. A Place We Set Afire
05. Leave a Light On
06. The Hurt Is Gone
07. Empty Street
08. I'm a Wrecking Ball
09. Savior's Robes
10. Fields & Fences
[by Indie Crims]