La vita dei giovani rocker, come me, non è per niente facile. Si vive di speranze e, soprattutto, di ricordi. Sì perché i componenti delle tue band preferite hanno tutti preso strade diverse o, addirittura, sono passati a miglior vita.
Nel 2016, quando fu annunciata la reunion di una delle mie band preferite, ho visto accendersi un barlume di speranza. A dicembre dello stesso anno il sogno diventa realtà: i Guns N' Roses annunciano una data Italia, dopo 24 anni.
10 giugno 2017, il giorno tanto atteso è finalmente arrivato!
Raggiungiamo l'Autodromo Enzo e Dino Ferrari verso mezzogiorno, e dopo aver passato i tre controlli di sicurezza, sistemiamo le nostre cose per terra, prendiamo una birra.. e che l'attesa abbia inizio!
Il sole batte forte tutto il giorno, e tra musica, docce fredde e nuove amicizie si cerca di ingannare il caldo e la fatica.
Alle 18:45 la folla comincia a scaldare i motori con Phil Campbell and The Bastard Sons seguiti dai The Darkness.
Alle 20:30 appare sui mega schermi il logo animato della band, lì ho realizzato che quella era la realtà, e non una delle mie fantasie nostalgiche di tempi che non ho vissuto.
Il palco si infiamma alle prime note di It's So Easy; La folla urla, canta, si emoziona, alza le braccia verso il cielo, come se fosse realmente capace di toccarlo.
È l'inizio della nostra festa.
Durante lo show abbiamo vissuto momenti liberatori sulle note di pezzi nudi e crudi come Mr Brownstone, Rocket Queen, Welcome To The Jungle, fino a raggiungere l'apice emotivo durante Estranged, November Rain e Knockin' On Heaven's Door. Degni di nota i momenti di affetto, emozione e raccoglimento durante l'esecuzione di Wish You Were Here e Black Hole Sun.
Incredibili le performance dell'intera band. Axl Rose, Slash e Duff McKagan hanno dato dimostrazione del perché sono entrati a far parte della storia della musica. Carisma e talento le parole chiave. Spazio anche agli altri componenti tra i quali il poli strumentista Dizzy Reed, che milita nella band dal '90, Richard Fortus alla chitarra ritmica, Frank Ferrer alla batteria e Melissa Reese alle tastiere.
La band, dopo aver suonato quasi tre ore, chiede ancora un po' della nostra energia per chiudere in bellezza: le 90.000 persone presenti all'interno dell'autodromo cantano all'unisono Paradise City. In quel momento abbiamo inciso nei nostri cuori quell'istante destinato a diventare eterno, quel momento dove tutti noi ci siamo sentiti invincibili.
Setlist:
It's So Easy
Mr. Brownstone
Chinese Democracy
Welcome to the Jungle
Double Talkin' Jive
Better
Estranged
Live and Let Die (Wings cover)
Rocket Queen
You Could Be Mine
Attitude (Misfits cover)
This I Love
Civil War
Yesterdays
Coma
Speak Softly Love (Tema del padrino)
Sweet Child O' Mine
My Michelle
Wish You Were Here (Pink Floyd cover)
November Rain
Knockin' on Heaven's Door (Bob Dylan cover)
Nightrain
Encore
Don't Cry
Black Hole Sun (Soundgarden cover)
The Seeker (The Who cover)
Paradise City
[by Adriana Coco]