A Night at the Opera è il 4 album in studio dei Queen uscito il 21 Novembre 1975. Il titolo dell’album è ispirato all’omonimo film dei Marx Brothers. Sarà il primo lavoro della band a raggiungere il disco di platino in USA vendendo oltre 6.000.000 di copie in tutto il mondo.
La penultima traccia “Bohemian Rhapsody”, primo singolo, sarà #1 nelle classifiche UK per la band oltre che uno dei maggiori successi per loro e una delle più belle tracce dell’intero Rock n’ Roll.
Il sound è vario, spaziando dal progressive alle ballate per arrivare fino all'opera.
La prima traccia “Death on two legs (dedicated to…)” è riferita alla lettera che Freddy Mercury inviò a Norman Sheffield, primo manager della band dal 1972 al 1975, accusato di aver maltrattato la band e di aver usufruito della sua posizione per trarne vantaggi personali. Questa traccia porta con sé una curiosità che la accomuna con “Bohemian Rhapsody”: quasi tutte le parti di chitarra furono inizialmente suonate da Mercury al piano per dimostrare a Brian May come dovevano essere suonate alla chitarra.
La terza traccia ”I’m in love with my car” è probabilmente il pezzo più famoso di Roger Taylor (batterista dei Queen) nel quale canta e per il quale suonò i pezzi di chitarra nella versione demo (successivamente registrati da Brian May).
La quarta traccia invece, “You’re my best friend” sarà il primo singolo scritto da John Deacon (bassista dei Queen), dedicato alla moglie, raggiungerà la top 10.
La quinta traccia è “'39” cantata da Brian May (solo nell’album, mentre live è cantata da Freddie Mercury) racconta la storia di un gruppo di esploratori spaziali che si imbarcano su quello che, dalla loro prospettiva, è un viaggio lungo un anno. Si renderanno conto al ritorno che sono passati 100 anni per via della dilatazione temporale. Il genere della traccia è definito Skiffle: tra jazz, blues e folk americano.
“Sweet Lady”, una traccia caratterizzata dalle chitarre distorte e dalla sua velocità. Sarà ricordata da Taylor come la traccia più difficile da registrare alla batteria per via del suo tempo in ¾.
“Seaside Rendezvous” è particolarmente nota per il suo bridge musicale eseguito interamente da Mercury e Taylor usando solo le loro voci, con Taylor che ad un certo punto raggiunge la nota più alta di tutto l'album (C6 o DO sesta). Mercury imita gli strumenti in legno, incluso un clarinetto. Roger utilizza soprattutto strumenti in ottone come tube e trombe, e persino un kazoo.
“The prophet’s song” è la traccia più lunga dell’album (8 minuti e 21 secondi) composta da Brian May dopo un sogno che ebbe su una grande inondazione avvenuta mentre stava recuperando da una malattia durante la registrazione di Sheer Heart Attack (l’album precedente) ed è la fonte di alcuni dei testi. Ha trascorso diversi giorni a mettere insieme la traccia e include una parte vocale di Freddie Mercury. Il testo si riferisce al Libro della Genesi.
“Love of my Life” è la ballata dell’album, scritta da Freddie Mercury e dedicata a Mary Austin con cui ebbe una lunga relazione all’inizio degli anni ‘70. Freddie Mercury la scrisse al pianoforte e alla chitarra e Brian May la ripensò per la chitarra acustica a 12 corde usata per le performance live della canzone. Durante il viaggio della navetta spaziale Columbia, l'astronauta israeliano, Ilan Ramon, ha chiesto di suonare la canzone dedicandola alla moglie. Ramon morirà nel disastro della Columbia poco dopo, durante il suo ritorno nell'atmosfera nel 2003.
La penultima traccia non ha bisogno di presentazioni: “Bohemian Rhapsody” capolavoro assoluto. Non è una traccia come le altre, si tratta infatti di una suite di sei minuti composta da diverse sezioni senza coro: un intro, un segmento di ballata, un passaggio d'opera, una parte hard rock e una coda. Non fu mai determinato ma si suppone sia stato il singolo più costoso mai composto e registrato. Scritta da Freddie Mercury nella sua casa di Londra, lui iniziò a lavorare sul pezzo già dalla fine degli anni ‘60. Il titolo si fonda fortemente “sull'ideologia rock contemporanea, sull'individualismo del mondo degli artisti boemi, con la “Rhapsody” che afferma gli ideali romantici del rock" afferma Sheila Whiteley.
La registrazione è iniziata il 24 agosto 1975 al Rockfield Studio. Durante la realizzazione della traccia furono utilizzati altri quattro studi.
May, Mercury e Roger Taylor hanno in seguito riferito di aver continuato a cantare continuamente le loro parti vocali da dieci a dodici ore al giorno. L'intero pezzo ha richiesto tre settimane di registrazione e in alcune sezioni sono presenti 180 sovrapposizioni separate.
Il produttore Baker ricorda che il solo di May è stato eseguito su una sola traccia. Il chitarrista ha dichiarato di voler comporre "una piccola melodia che sarebbe una controparte della melodia principale”. Il formato della canzone è sicuramente da iscrivere tra i pezzi meglio riusciti di tutto il progressive rock contemporaneo caratterizzata da contrasti, frequenti spostamenti di tempo e nel carattere ritmico da una sezione alla successiva. La canzone rimarrà prima in classifica per 9 settimane.
L’album si chiude con la cover di "God Save the Queen", l'inno nazionale britannico registrato da Brian May.
Artisti polistrumentisti spinti dalla voglia di innovare e sperimentare. Un album che rimane impresso nella memoria per lungo tempo e che rappresenta un punto di riferimento per numerosi generi senza dimenticare l’influenza del video stesso di Bohemian Rhapsody (7 anni prima dell’arrivo di MTV). Ma questo lavoro non è solo “Bohemian Rhapsody”. È un tutt’uno di magnifica bellezza artistica e musicale.
Tracklist:
01. Death on Two Legs (Dedicated To...)
02. Lazing on a Sunday Afternoon
03. I'm in Love with My Car
04. You're My Best Friend
05. ‘39
06. Sweet Lady
07. Seaside Rendezvous
08. The Prophet's Song
09. Love of My Life
10. Good Company
11. Bohemian Rhapsody
12. God Save the Queen
[by Indie Crims]