"Somewhere in Time" è il sesto album in studio degli Iron Maiden, pubblicato il 29 settembre 1986. Questo sarà il primo album della band caratterizzato dall’uso di sintetizzatori per chitarra.
Con questo lavoro si entra nella fase di “sperimentazione” della band che dopo aver tirato fuori 3 album di enorme successo e di enorme importanza per le sorti dell’Heavy Metal, torna due anni dopo con questo lavoro. Due anni passati all’insegna del “World Slavery Tour” del 1984-85 durato 331 giorni e con 187 concerti. Un tour devastante per la band, fisicamente e mentalmente. Il primo risultato fu la totale mancanza di contributi nel songwriting da parte di Bruce Dickinson, il cui materiale fu sistematicamente rifiutato dal resto della band. La mente principale di questo lavoro sarà Adrian Smith, che ha scritto entrambi i singoli dell'album: "Lost Years" e "Stranger in Strange Land", il primo dei quali è l'unica canzone sul disco a non presentare sintetizzatori.
Il tour aveva spezzato le forze della band e questo è stato il loro primo album a non essere uscito un anno dopo il precedente. Ha rappresentato anche una delle registrazioni più costosi, con i bassi e le percussioni registrati alle Bahamas, le chitarre e le voci registrate nei Paesi Bassi e il mixaggio che si svolge a New York.
Il tema centrale dell’album sono lo spazio e il tempo e le sonorità si distaccano dai precedenti lavori per avere meno potenza, essere meno incisive e più orientate verso melodie orecchiabili.
Le tracce più significative sono “Wasted Time”: la canzone si occupa di tema di nostalgia e dell’alienazione, nonché degli aspetti negativi dell'anno precedente vissuti dalla band. Allo stesso tempo il ritornello suggerisce l'idea che si debba andare oltre i guai passati e guardare avanti. “Stranger in a Strange Land” racconta di un esploratore artico che muore e si blocca nel ghiaccio. Dopo cento anni il suo corpo viene trovato perfettamente conservato da alcuni esploratori. Adrian Smith è stato ispirato a scrivere questa canzone dopo aver parlato con un esploratore che aveva vissuto un'esperienza simile nel scoprire un corpo congelato.
La band, esausta dal tour e logorata al suo interno, inizia ad accusare i colpi di anni vissuti in tour e in costante movimento nonché in sala di registrazione (dal 1980 al 1984 furono prodotti 5 album). Ci sono alcune tracce di assoluto valore ma si assiste ad un cambio che si stabilizzerà con il successivo “Seventh Son of a Seventh Son” (1986) nel quale la band riuscirà a trovare un giusto compromesso. Nonostante questo gli Iron Maiden rimangono negli anni ‘80 i paladini dell’Heavy Metal. Nel 1987 arriverà "Keeper of the Seven Keys: Part I" e l’anno dopo "Keeper of the Seven Keys: Part II" (degli Helloween), con “…And Justice for All” dei Metallica, ed il primato inizierà a tremare.
Tracklist:
01. Caught Somewhere in Time
02. Wasted Years
03. Sea of Madness
04. Heaven Can Wait
05. The Loneliness of the Long Distance Runner
06. Stranger in a Strange Land
07. Deja-vu
08. Alexander the Great
Formazione:
Bruce Dickinson – voce
Dave Murray – chitarra ritmica e solista, guitar synth
Adrian Smith – chitarra ritmica e solista, guitar synth, cori
Steve Harris – basso, bass synth
Nicko McBrain – batteria
[by Indie Crims]