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MAINSTREAM  ·  16. dicembre 2017

Iron Maiden - Dance of Death

 

Anno: 2003

 

Voto: 8.5/10

 

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Dance of Death è il tredicesimo album in studio degli Iron Maiden e fu registrato su nastro magnetico (analogico) pubblicato nel 2003.

Il loro secondo album in studio dal ritorno di Bruce Dickinson e del chitarrista Adrian Smith nel 1999, l'album presenta la prima traccia completamente acustica della band, "Journeyman", nonché la loro unica canzone scritta dal batterista Nicko McBrain, "New Frontier".

La cover dell’album è la parte meno positiva di questo ennesimo sforzo della band. Creata interamente in digitale da David Patchett, l’autore chiese di rimuovere il suo nome di credits in quanto la band decise di utilizzare una versione non finita dell’opera. Dopo forti critiche da parte del pubblico fu lo stesso Dickinson in seguito a definire la cover "imbarazzante".

 

La band al tredicesimo lavoro ma al secondo con la line-up che li aveva portati al successo trova una nuova ricetta vincente e Dance of Death ne è la testimonianza. Lo stile è quello inconfondibile degli Iron Maiden per oltre un’ora di musica e questo a voler essere sinceri è una pecca di questo lavoro, con alcune tracce prolungate ad oltranza senza averne motivo.. Le due tracce iniziali "Wildest Dreams" e "Rainmaker" diventeranno presto presenti ad ogni live della band affiancandosi ai loro grandi classici degli anni ‘80. 

 

"New Frontier” la traccia scritta dal batterista McBrain parla in prima persona da Cristiano rinato ed esprime le sue preoccupazioni sulla clonazione umana. In questo lavoro per la prima volta ogni membro della band compare in almeno una traccia come compositore. "Montségur" era basato sulla caduta della roccaforte catara con lo stesso nome, che cadde dopo la Crociata albigese nel 1244.

 

"Paschendale" parla della battaglia di Passchendaele avvenuta durante la prima guerra mondiale. 

La traccia finale, "Journeyman", è la prima e unica canzone completamente acustica degli Iron Maiden. La canzone è stata originariamente registrata con strumenti elettrici, tuttavia, come afferma Dickinson, "dopo tutto il malcontento che abbiamo dato all'ascoltatore durante l'ultima ora di musica, è sembrato giusto giocare con qualcosa di totalmente inaspettato".

 

La qualità di questo lavoro è leggermente inferiore rispetto a “Brave new world” dove gli Iron Maiden toccano un nuovo apice della loro carriera ma rimane un valido esempio di Heavy Metal contro la triste deriva che questo genere ha intrapreso negli ultimi anni.

 

 

Tracklist:

01. Wildest Dreams

02. Rainmaker

03. No More Lies

04. Montségur

05. Dance of Death

06. Gates Of Tomorrow

07. New Frontier

08. Paschendale

09. Face in the Sand

10. Age of Innocence

11. Journeyman

 

Formazione:

Bruce Dickinson – voce

Dave Murray – chitarra

Janick Gers – chitarra

Adrian Smith – chitarra, cori

Steve Harris – basso, tastiera, cori

Nicko McBrain – batteria

 


[by Indie Crims]

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